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Vi raccontiamo la storia di “Super Enea”

Vi raccontiamo la storia di “Super Enea”

Primavera del 2018, un controllo di routine dalla ginecologa al sesto mese di gravidanza. Le uniche preoccupazioni di Maria Elena sono la glicemia un po’ alta e la pelle della pancia che le tira. 

La ginecologa fa buio nella stanza, spruzza il gel e inizia la visita. Dopo aver sentito il battito di quel piccolo cuoricino, cala uno strano silenzio. “Non trovo il femore”: le parole della dottoressa che provocano immediatamente la preoccupazione e il pianto dei genitori.

Da quel momento è un susseguirsi di visite e incontri con specialisti. 

Dalle prime diagnosi sembra che il femore possa essere rotto e che il feto abbia l’osteogenesi imperfetta. “Mi dispiace tanto…A Milano vi indirizzeranno ai centri europei dove si può ancora interrompere la gravidanza”. Ma i genitori del piccolo Enea non se ne capacitano, la loro felicità non può interrompersi così.

Poi arriva il parere della Dottoressa Portuese: “Non vi arrendete, provate a sentire un bravo chirurgo ortopedico”. Così le visite continuano. 

Non passa una mattina senza speranza, né una sera senza preghiere e poi, la diagnosi finale: Proximal Focal Femoral Deficiency. Una malattia che impedisce al femore sinistro di Enea un corretto sviluppo: non cresce come dovrebbe ed è incurvato. 

Enea nasce quasi un mese prima del previsto e la malformazione è evidente fin da subito, ma per i genitori tenere il loro piccolo tra le braccia è più forte di qualsiasi pensiero. 

Il primo anno di vita di Enea è cadenzato da visite, ecografie e radiografie, da Milano a Londra. È qui che il Dottor Paley, ortopedico di fama mondiale, visita Enea e fissa la prima operazione per il 18 ottobre 2020. Prima, perché le operazioni saranno almeno 3. 

Oggi Enea ha già affrontato con successo il primo intervento, il cui obiettivo era rinforzare l’anca e il ginocchio per permettere al femore di ruotarsi nella posizione in cui deve stare. La prossima, che verrà fatta tra circa un anno mezzo, avrà lo scopo di allineare le gambe. Senza questi interventi, a fine crescita, Enea avrebbe più di 14 centimetri di disimmetria tra una gamba e l’altra.

Il percorso sarà lungo, faticoso e non privo di dolori fisici e mentali, ma se Enea sarà come finora sembra che sia, so che ci darà dimostrazione di grande forza. Io lo chiamo super Enea

Maria Elena
Enea